Collaudi e Verifiche
Il collaudo statico è finalizzato alla verifica delle strutture con una funzione essenzialmente statica nell’ambito della realizzazione dell’opera. Il suo campo di applicazione e le modalità – più in generale le Norme Tecniche per le Costruzioni – sono definiti dal Cap. 9 del Decreto Ministeriale 17 gennaio 2018. Il capitolo recita testualmente che: “Il collaudo statico, inteso come procedura disciplinata dalle vigenti leggi di settore, è finalizzato alla valutazione e giudizio sulle prestazioni, come definite dalle presenti norme, delle opere e delle componenti strutturali comprese nel progetto ed eventuali varianti depositati presso gli organi di controllo competenti. In caso di esito positivo, la procedura si conclude con l’emissione del certificato di collaudo.”
Il collaudo statico deve comprendere:
- L’ispezione delle strutture nelle varie fasi realizzative dell’opera
- L’esame dei certificati delle prove materiali
- L’esame del progetto dell’opera
- L’esame di eventuali prove integrative
- L’esame della Relazione a struttura ultimata redatta dalla Direzione Lavori strutturale
In genere gli elementi strutturali non sono più completamente ispezionabili in seguito alla posa in opera. Il collaudo statico è inteso come il collaudo in corso d’opera, ad eccezione di alcune casistiche particolari. Per tale ragione, il laboratorio per i controlli non distruttivi rappresenta un valido sostegno per il collaudatore il quale, in accordo con la Direzione Lavori, può prescrivere alcune verifiche integrative per pervenire al giudizio di collaudabilità dell’opera: tra queste rientrano le prove di carico statiche.