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Indagini in sito

Le indagini in sito sono prove dirette o indirette, non distruttive, distruttive o semidistruttive condotte su un elemento strutturale – o architettonico – con il fine di stimare una grandezza di interesse. Le procedure di monitoraggio e valutazione sono eseguite in situ, su un suolo o una struttura fisica. Si tratta di tecniche equiparabili ad un esame di laboratorio nel loro svolgimento, tuttavia vengono effettuate direttamente nel luogo interessato. Le indagini in sito consentono di raggiungere uno specifico livello di conoscenza della struttura, il cui grado di approfondimento può essere a discrezione del progettista o codificato dalla normativa: i tre livelli di conoscenza LC1, LC2 e LC3 presuppongono un’incidenza minima di indagini – limitata in LC1 ed esaustiva in LC3 – rispetto alla superficie, alla moltitudine e all’omogeneità degli elementi indagati. Rientrano tra le prove in situ:

  • I carotaggi: sono prove semidistruttive in quanto il prelievo di una porzione di materiale dalla forma cilindrica, la carota, danneggia la struttura senza demolirla. Lo schiacciamento del campione in laboratorio consente di determinare la resistenza meccanica del calcestruzzo che costituisce un edificio. I prelievi delle carote vengono integrati con delle prove non distruttive quali, per citarne alcune, le prove sclerometriche e le prove ultrasoniche
  • Le prove di carico: sono effettuate per verificare l’effettivo comportamento della struttura sotto i carichi di esercizio. Consentono inoltre di determinare il reale grado di vincolo e la collaborazione laterale effettivamente sviluppati dalla struttura
  • I controlli non distruttivi

La Circolare n. 633/STC introdotta il 3 dicembre 2019 disciplina i controlli non distruttivi su strutture esistenti e regolamenta le indagini in sito in regime di laboratorio.

carotatrice indagini in sito

Carotatrice

prove di carico

Prove di carico